Giro delle Fiandre 2018, Bartoli incensa Nibali: “Ha le qualità giuste per poter essere competitivo”
Michele Bartoli fiducioso riguardo le possibilità di Vincenzo Nibali al Giro delle Fiandre 2018. Tra gli ultimi grandi interpreti italiani delle classiche, il 48enne toscano vede nel siciliano il potenziale giusto per poter ripetere il suo exploit, quando conquistò la Ronde nel 1996, primo di una serie di grandi successi che comprendono anche due Liegi – Bastogne – Liegi e Giro di Lombardia. Ora tra i preparatori e allenatori più stimati italiani, l’ex corridore italiano è un interlocutore che ben conosce la materia e il suo endorsment per questo ha probabilmente ancor più valore.
“Nibali ha le qualità giuste per poter essere competitivo anche al Giro delle Fiandre – spiega in un’intervista rilasciata ai microfoni della trasmissione radiofonica Ultimo Chilometro – Sicuramente è difficile fare bene alla prima partecipazione ad una classica, però ha dimostrato di avere un certo feeling con il pavé quando lo ha affrontato al Tour de France”.
Se lo Squalo dello Stretto è chiaramente il faro del movimento, l’uomo che in ogni caso domenica 1 aprile attirerà più di tutti gli sguardi degli appassionati azzurri, Bartoli vede comunque un’Italia interessante, che può avere altri uomini su cui contare. “Ho sempre avuto grande fiducia in Sacha Modolo – aggiunge – Ha già fatto vedere di poter essere competitivo e la sua top 10 dello scorso anno lo dimostra, anche se probabilmente quest’anno dovrà lavorare soprattutto per Vanmarcke. Sta correndo con tranquillità e convinzione. Gianni Moscon forse ha avuto un leggerissimo calo, però la sua condizione rimane ottima, è il corridore che ad oggi ci offre le maggiori garanzie”.
Ovviamente, analizzando i potenziali favoriti, lo sguardo non può non volgere allo squadrone che da qualche anno ormai segna le corse condizionando tutti con la sua forza e che anche quest’anno, priva del suo grande campione, sta comunque rispondendo presente. “I principali favoriti per domenica? Su tutti il blocco della Quick-Step Floors – risponde senza esitare – Quest’anno stanno andando fortissimo, sono la squadra faro nonostante non ci sia più Tom Boonen. Come favorito numero uno vedo Niki Terpstra“.
Infine, una chiosa sul percorso, in cui quest’anno fa il suo ritorno uno dei simboli della corsa. “Sono felice che al Giro delle Fiandre sia tornato il Kapelmuur, o Grammont, dopo diverse stagioni di assenza, però non mi piace la sua collocazione – ammette – Per il valore che ha nella storia di questa corsa deve essere il punto dove la gara può esplodere. Messo lì a 90 km dall’arrivo sembra quasi un contentino”.
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Quindi secondo voi, Bartoli ha vinto 2 Roubaix?
2 Liegi ovviamente, lapsus 😉